Project Description

Un paese dove la gente sorride spesso è un paese che merita di essere visitato. Forse è anche per questo, penso, che la Thailandia resta la destinazione più quotata del sud- est asiatico. Data questa premessa, direi che la popolazione ha un “savoir faire turistico” in grado di mettere a proprio agio chiunque. La gentilezza e l’estrema disponibilità della popolazione permette di andare oltre i convenevoli, tant’è che è del tutto naturale immaginarsi il thailandese con un biglietto da visita in mano, pronto ad aiutare il viaggiatore disposto ad addentrarsi nel loro paese, purché lo rispetti. Un viaggio in Thailandia ha come sfondo  – neanche a dirlo – spiagge all’apparenza mitiche e che invece sono reali, foreste immense e montagne incredibili dove vivono nativi destinati a conquistarti. O piuttosto, città enormi dove sacro e profano si mescolano proprio quando sembrano inconciliabili. Ogni tappa ha le potenzialità per essere un punto fermo sulla vostra mappa e, al tempo stesso, diventare il primo passo verso una nuova avventura che non lascerà a nessuno il tempo di riprendere fiato,  dopo l’ennesima sorpresa o di fronte all’ennesima grande bellezza.

Oltre il sole, il Paradiso

Ho visto foto meravigliose delle isole thailandesi, capaci di catturare le infinite sfumature di blu di un mare unico al mondo e i granelli di sabbia bianca e fine che lo circondano. Ad ogni modo, per il troppo tempo passato a guardarle e ingrandirle, i miei occhi si sono stancati e ho deciso che era impossibile non partire. Nel momento in cui ho sentito un sole diverso sulla pelle, disteso su sabbia morbida come il velluto,  ho capito che non avrei resistito alla tentazione di esplorare infinite spiagge a mezzaluna, spingendomi poi sulle colline circostanti ricoperte da foreste tropicali. Innegabilmente, il luogo perfetto per “acciuffare” l’impenetrabile ombra della jungla o scoprire suggestivi boschetti di palme da cocco che aiutano a rinfrancarsi quando il sole è più forte. La Thailandia offre alternative pronte a rincorrersi e stupire oltre l’immaginabile, passando dalla storica, festaiola Phuket a Koh Lanta, autentica perla nell’arcipelago delle Andamane. Oppure, muovendosi dalla semideserta Koh Tarutao in direzione di Koh Samui, dove oltre ai mercati gastronomici intrisi di profumi inediti esistono luoghi sacri perfetti per ritrovarsi, che si tratti di un giardino segreto sulle montagne o di statue imponenti a pochi passi dal mare. A dimostrazione che la spiaggia può essere il più naturale punto di partenza, ma anche un ideale punto di ritorno, magari alla fine di una lunga giornata. Quando non manca nulla all’orizzonte per godersi un tramonto da sogno e scoprire, anche solo un attimo dopo, che il Paradiso resta anche quando il sole va a dormire.

Dal Sud al Nord, tra discese e risalite

Ad un certo punto ho avuto il desiderio di scoprire se quel Paradiso fosse o no abitato dalla stessa gente. Per farlo, bisognava spingersi ancora più su. Ed ecco che mi sono venute in mente le montagne, quelle a Nord. Trattandosi di un Paradiso in terra, l’accesso è garantito a chiunque sia disposto a incamminarsi e intraprendere escursioni in trekking. Così, dopo aver infilato le giuste scarpe ai piedi, mi sono imbattuto in tribù locali dai nomi difficili da pronunciare, ma impossibili da dimenticare. Non potrei mai fare questo torto alla miriade di emozioni provate grazie ai volti, ai suoni di gente che appartiene alle più diverse etnie. I Karen, gli Akha, i Lisu, i Hmong, i Lahu.. La loro conoscenza è stata possibile grazie ad un percorso a tappe, dove il mio lato più superficiale tentava di calcolare i chilometri percorsi, mentre il lato un po’ più profondo tentava – e tenta ancora – di cogliere le innumerevoli differenze esistenti tra persone che si esprimono secondo lingue, usi e costumi spesso indecifrabili, impenetrabili come il paesaggio incontaminato che resiste da un tempo di per sé incalcolabile.

I sorrisi di animi “diversi e gentili”.

Non è mai facile orientarsi le prime volte, specialmente quando il paesaggio, i profumi, i colori sono sempre pronti a stupirti o smentirti. Mi piace credere che i tailandesi si divertano di fronte allo stupore dello straniero arrivato per la prima volta nella loro terra, e che poi lo comprendano sempre, perché sono i primi a cogliere la bellezza del loro mare o dell’immensa coltre verde delle loro foreste. La conoscenza di ciò che sono e di ciò che hanno li rende di natura accoglienti, pronti a rincuorarti con i loro sorrisi speciali, immancabili anche di fronte ad un’indicazione che ti guidi attraverso strade sconosciute. Il loro aiuto – fidatevi – è gradito anche l’ultimo giorno e non andrebbe mai sottovalutato. Ricordo bene come io e Federica – mia moglie nonché insostituibile compagna di avventure – siamo riusciti ad arrivare in tempo in aeroporto in seguito ad un disguido. Non eravamo felici di andare via, eppure i thailandesi sono riusciti a rendere unico anche il momento meno entusiasmante, mettendo su un’autentica staffetta di auto che ci hanno condotto a destinazione. L’esperienza in certi luoghi insegna che la voglia di tornare non è legata solo a ciò che ti circonda, ma anche alla bellezza dell’animo di chi ci abita.

Angeli, demoni e tentazioni

Il desiderio di tornare è legato alla curiosità di sperimentare ciò che non abbiamo avuto la fortuna di provare in precedenza. Potrebbe trattarsi anche di un piatto tipico della cucina thailandese, di una prelibatezza come il Pad Thai o, piuttosto, di una pietanza come il Som Tam che combina perfettamente dolce, salato, aspro e piccante. In altre parole, i sapori inconfondibili di una cucina in grado di stupire chiunque, anche l’occidentale più intransigente. Una volta assaggiati e apprezzati i gusti che caratterizzano la tradizione culinaria tailandese, il viaggiatore potrà sentirsi a casa, familiarizzando con gli stessi angoli di strada dove innumerevoli stand offrono cibo a prezzi modici. Eppure, le strade di città enormi come Bangkok hanno un lato oscuro estremamente difficile da recepire, specialmente dopo essersi imbattuti nell’ennesimo monumento religioso o nell’ennesimo sorriso che suggerisce voglia di vivere secondo tempi più lenti e ritmi più umani. La capitale resta una città sterminata e tentacolare, terreno di scontro di bene e male, di angeli e demoni, visibili ed invisibili. In ogni caso, entrambi custodi dei segreti di un fascino che non fa sconti a nessuno.