Immagina la poesia del silenzio e del vento, la nudità della terra, la forza del fuoco e la forza del mare.

Lanzarote, la più orientale delle Isole Canarie a pochi passi dal Marocco, ha una forma di bellezza tutta sua che è abbagliante, estraniante e molto selvaggia. 

“Lanzarote “si sceglie” ed è infatti una metà che richiama più i “viaggiatori” che i turisti. Chi arriva su quest’isola ha una certa sensibilità e ricerca tutti i suoi elementi: la luce, i colori, i paesaggi africani, le spiagge lunghe e silenziose, le onde fredde dell’oceano, le lagune colorate ed insieme i vulcani e i grandi cactus che sembrano baciare il rosso del terreno ed il celeste del cielo. 

Il paesaggio vulcanico è a dir poco strabiliante. Durante un escursione nel Parco Nazionale di Timanfaya si cammina fisicamente sopra un “mare” di lava, si entra dentro i crateri e se ne scoprono i segreti. Si passeggia sulla bocca del vulcano, ammirandolo in tutta la sua maestosità, ma sempre con uno sguardo all’oceano che si staglia all’orizzonte. Lo scenario sembra proprio un dipinto su tela; una tela per la quale la natura ha scelto una speciale tavolozza di colori in cui i toni del rosso e dell’arancio si mescolano all’ocra, al marrone e al nero.

La sensazione iniziale di impotenza che ti fa sentire piccolo piccolo lascia spazio poco dopo ad una sensazione di orgoglio: l’orgoglio di far parte di un disegno chiamato Natura.

Un pezzo di luna nel mare. Una terra a tratti brulla, arida dove sebbene sembri impossibile, la vita si fa strada. I conejeros (gli abitanti di Lanzarote) hanno saputo trovare diversi stratagemmi per coltivare, in maniere spettacolari, la vite, e non solo. Nella valle di La Geria i vigneti vengono piantati direttamente nel terreno e coperti dalla pietra lavica che, insieme al terriccio, dona un profumo e un sapore unico ai vini.

Un ottimo vino Malvasia viene prodotto su questa terra e ricordando il suo profumo ricordo anche la magia di Yaiza, un paese sotto il vulcano dove consiglio di dormire un paio di notti per assimilare fino in fondo lo scenario africano, da sud del mondo. A tratti sembra di stare a Marrakech, con le palme, gli hotel e i ristoranti di Charme ispirati ai riad, la terra di vari colori, i mercati; e a tratti in Andalusia, con le casette bianche sullo sfondo ocra, i patios fioriti, la luce calda, le gallerie d’arte, le notti di musica e tapas. 

“Lanzarote anche quando ci sembra inquietante, minacciosa, mostra una certa aria di dolcezza femminile…la stessa che, malgrado tutto, avrebbe avuto Lady Macbeth mentre dormiva”.

Scriveva così Josè Saramago.